Legge elettorale, nei prossimi giorni se ne tornerà a discutere. Infatti è previsto per martedì 24 gennaio il pronunciamento della Corte Costituzionale sull’Italicum, al quale seguirà la discussione parlamentare della nuova legge.
È opinione diffusa tra i costituzionalisti che verrà bocciato il meccanismo del doppio turno, non perché incostituzionale, infatti è già utilizzato nel nostro ordinamento con successo per i comuni oltre i 15 mila abitanti, bensì perché l’utilizzo del doppio turno in una sola Camera in un sistema bicamerale perfetto è inconciliabile. Infatti, se il doppio turno fosse applicato darebbe vita a sistemi fortemente asimmetrici garantendo la totale ingovernabilità.
Il grande vantaggio che l’ahimé “combinato disposto” dell’Italicum con le riforme costituzionali poteva garantire era un buon compromesso tra rappresentanza democratica e governabilità. Difatti, il doppio turno con premio di maggioranza e una sola Camera che dà la fiducia al Governo, avrebbero potuto assicurare chiarezza politica e stabilità di Governo: ogni partito si sarebbe presentato durante la campagna elettorale con un progetto maggioritario e un programma identitario e il vincente del ballottaggio avrebbe governato con una maggioranza non troppo ampia per cadere in derive autoritarie.
Ulteriori preoccupazioni comporta l’eventuale bocciatura del premio di maggioranza da parte della Corte Costituzionale.
Se fosse mantenuto e un partito riuscisse a superare il 40% dei consensi, tale partito conseguirebbe il 55% dei deputati alla Camera e sarebbe essenziale per la costruzione di un Governo anche se sarebbe costretto ad allargare la propria maggioranza al Senato, andando a costruire delle coalizioni a geometria variabile (così come è successo in questa legislatura).
Se invece non fosse mantenuto (o se fosse mantenuto e nessun partito raggiungesse la fatidica soglia), ci ritroveremmo maggioranze sfasate nei due rami del Parlamento (come spesso è accaduto nella Prima Repubblica), con tempi lunghi sia per la formazione del Governo sia la condivisione delle scelte più importanti (vedi legge di stabilità). Inoltre, ci sarebbe il forte rischio di maggioranza di Governo senza il partito di maggioranza relativa, ma con tanti partiti diversi che darebbero vita ad un Governo senza mandato popolare (che alimenterebbe ulteriormente il populismo).
È pur vero che difficilmente si andrà ad elezioni con una legge elettorale menomata, frutto delle mere decisioni della Corte Costituzionale e che sarà quindi necessario un passaggio parlamentare per rifarla, ma le decisioni della Corte peseranno e il mantenimento di un premio aiuterebbe ad allontanarsi dal proporzionale e dalle larghe coalizioni in favore di un sistema maggioritario, che possa difendere la stabilità di Governo.