Alla cortese attenzione delle redazioni di Bergamo News, Corriere Bergamo, Eco di Bergamo, Prima Bergamo

 

Gentile Direttore,

 

Mi preme portare alla vostra attenzione una questione che concerne il nodo di Pontesecco, l’ingresso principale a Bergamo dalla Valle Brembana. Su questo argomento si è discusso ampiamente, spesso attribuendo al comune di Bergamo la responsabilità del problema. Tuttavia, un’attenta osservazione del traffico, specialmente nelle ore di punta della mattina, rivela che la congestione inizia già a Sorisole e cresce ulteriormente arrivando a Ponteranica.

 

Da cittadino di Bergamo vorrei sottolineare alcuni punti, che non sono emersi nel dibattito e che possono contribuire a inquadrare il problema in una visione più ampia:

 

  1. Non può essere addebitato al Comune di Bergamo se le strade che scendono dalla valle sono rimaste inalterate rispetto a 40 anni fa, nonostante l’aumento esponenziale di auto, pullman e camion.
  2. Nei decenni, la Valle Brembana ha vissuto profonde trasformazioni: molti comuni hanno visto raddoppiare la loro popolazione e parallelamente si è registrato un declino nelle opportunità lavorative aumentando il pendolarismo. Anche questo non rientra nelle competenze di Bergamo.
  3. E ancor meno Bergamo può rispondere per la mancata espropriazione di case e terreni da parte del Comune di Ponteranica per adeguare le infrastrutture sul proprio territorio.

 

L’assessore Marco Brembilla del Comune di Bergamo ci ha messo la faccia, tempo ed impegno per togliere i semafori e sostituirli con un paio di rotatorie che, seppur utili, non possono essere la risposta definitiva. Per affrontare seriamente la questione, o il comune di Ponteranica considera l’espropriazione di immobili e terreni, o si favorisce la riduzione della circolazione automobilistica, puntando magari su mezzi pubblici e mobilità sostenibile.

 

La situazione attuale richiama alla mente gli eventi di quarant’anni fa, quando i comuni dell’hinterland ad est di Bergamo chiedevano una tangenziale esterna e sovrappassi, aspettandosi che fosse Bergamo a sostenere i costi. Non possiamo continuare a riversare responsabilità su altri. È chiaro che la risoluzione del nodo di Pontesecco porta i vantaggi maggiori a chi abita da Ponteranica verso la Valle Brembana, ma i comuni sopra Ponteranica cosa sono disposti a metterci per risolvere un problema che non è del loro comune ma di cui beneficerebbero i propri cittadini?

 

Da decenni si discute dei problemi del traffico intorno a Bergamo ma senza una programmazione ampia, senza una visione da città metropolitana non andremo da nessuna parte: per questo motivo bisogna riprendere il progetto della Grande Bergamo e riunire i comuni dell’hinterland sotto un unico cappello amministrativo.

 

Concludo sottolineando l’importanza di esplorare ulteriori servizi condivisi che potrebbero essere implementati: oltre alla mobilità sostenibile, si dovrebbe valutare la gestione congiunta della sicurezza, delle risorse ambientali e culturali, della cooperazione in materia di salute, del supporto degli asili nido e scuole materne, tutti fattori che potrebbero arricchire e migliorare la qualità della vita per i cittadini dell’intera area metropolitana.

 

Cordiali saluti

Gianmarco Gabrieli

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