Intervento sul quotidiano l’Eco di Bergamo – pubblicato il 5 febbraio 2013
Caro direttore,
Mi permetto di intervenire in merito al dibattito che si è aperto su questo giornale relativo al posizionamento degli elettori liberali alle prossime elezioni.
L’Italia è stata portata verso il fallimento da una classe politica che ha inteso il potere come strumento per la realizzazione dei propri fini. Nulla di riformatore, di meritocratico e di liberale si deduce dai loro comportamenti. A sinistra, il recente scandalo del Monte dei Paschi di Siena ha scoperchiato gli intrecci affaristici del Partito Democratico che richiedeva alle persone da loro nominate o elette di “contribuire al finanziamento del partito, versando alla tesoreria una quota dell’indennità e degli emolumenti derivanti dalla carica ricoperta”. A destra, le innumerevoli leggi ad personam e le numerose promesse irrealizzate, nonostante le ampie maggioranze, non sono state guidate da una visione etica.
Insieme, destra e sinistra, hanno combattuto solo contro il taglio dei propri privilegi opponendosi ad una riduzione dei propri costi e del numero delle proprie poltrone.
Dopo dieci anni in progetti di diffusione della cultura d’impresa, dell’orientamento scolastico e dell’inclusione sociale, terminai un anno fa il mio servizio civile nei giovani imprenditori di Confindustria e fondai il comitato regionale dell’associazione Italia Futura (presieduta a livello nazionale da Luca di Montezemolo) con il fine di combattere questa degenerazione della politica e di aggregare persone riformiste, moderate e liberali che potessero costruire e diffondere idee per un’Italia più aperta, dinamica, libera, solidale e giusta.
Insieme ad altri nostri associati, aderii l’estate scorsa al manifesto Fermare il Declino, del quale riconosco la validità dei principi economici ma non l’attuazione nei tempi e nei modi iper-liberali. Ad esempio, il primo punto sulla vendita dell’enorme patrimonio immobiliare pubblico non può essere realizzato nel breve termine, sia perché mancano gli acquirenti, sia perché una tale massa di offerta deprimerebbe ulteriormente i prezzi degli immobili.
Le idee riformatrici e liberali non possono essere di proprietà di un manipolo di economisti: per essere attuate (mantenendo la coesione sociale) devono sposare un largo consenso. Per questo, superando vecchie scatole politiche, abbiamo lanciato un coraggioso progetto di ricostruzione della nazione che congiunge la cultura cattolica e quella autenticamente liberale.
Scelta Civica con Monti per l’Italia è un ampio fronte della società civile, di cui Italia Futura è la componente laica e liberale che si distingue dalla vecchia politica per l’assoluta mancanza di ex parlamentari, condannati o rinviati a giudizio e si propone di ridurre il perimetro dello Stato, affinché si concentri nei suoi compiti più importanti, di fermare e ridurre la spesa pubblica per poter abbattere il peso fiscale che grava sul mondo del lavoro, di far ripartire l’Italia dai grandi esclusi, le donne e i giovani, sui quali la vecchia politica ha scaricato il peso del debito pubblico e i costi delle non decisioni.
In questi mesi, l’Italia si è salvata grazie agli italiani e al loro forte spirito di sacrificio. Non possiamo tornare indietro, vanificando gli sforzi fatti, dobbiamo aprirci ad una nuova fase costituente, che riduca i tanti spread che ci separano dai paesi più avanzati. I disillusi dalla politica, gli elettori liberali, riformatori e che amano questo Paese possono trovare nella nostra proposta le persone, i contenuti, la speranza e la concretezza di un vero progetto di ricostruzione.
Gianmarco Gabrieli
Candidato alla Camera dei Deputati in “Scelta Civica con Monti per l’Italia” nella Circoscrizione Lombardia2
Portavoce Italia Futura Lombardia